sabato 28 aprile 2007

Accanto a Te.


Ne è valsa la pena.
Per la luce che penetra silenziosa tra la chioma di un albero.
Per il petalo,debole, che si lascia cullare dal soffio.
Come me.
Per il sorriso delicato,che un passante mi dona.
Per una carezza.
Per la coda, che scodinzola,felice.
Per una nuvola che riposa,soffice,
su me.

giovedì 26 aprile 2007

All'Uomo,che non Esiste.

La notte ti penso.
Mi resta ben poco da ricordare.
E’ cosi’ facile svanire che a volte credo che in te ,io non esista piu’.
Vorrei dirti che sono come te, che dimentico e lascio scorrere.Ma non riesco.
Dentro me si cela il pozzo,dei ricordi.
Vorrei che mi vedessi in vesti nuove,nei panni di uomo diverso,felice.
Ma nemmeno questo sarebbe vero.
Sono ancora quello che trema,piano.
Sono ancora la persona piu’ inutile,che tu abbia conosciuto mai.
Questo e’ cio’ che hai lasciato.
Questo e’ cio’ che non hai voluto piu’.
Pero’ negli occhi lucidi di nostro figlio,l’eroe sono io.
Tu non esisti.

venerdì 20 aprile 2007

Il bene,della Neve.


La Neve cade,e nel suo cadere,getta un velo di rammarico attorno a sè.
"Ah,se fossi Pioggia" pensa,"non creerei tutti questi disagi".
Non c'e' pietà dal Cielo per Lei.
E' un'ordine divino che la condanna a gettarsi come fosse foglia,sulla terra.
E sono mille lacrime le Sue.
Fredde e gelide quanto basta per coprire i contorni delle cose.
E tutto diventa bianco poiche' nel cuore della Neve,male non ce n'e'.
Male non ce n'e'.
La Neve cade e nel suo cadere,si confonde cosi' alla vita dell'uomo,
ricoprendola di bene.

L'Uomo della Guerra.


Una Guerra a perdere.
Padre e Figlio,l'uno sempre contro l'altro.
Tutto si presta,alla perdita.
Ogni parola taglia ed ogni silenzio,umilia.
Ogni cena,include il lasciar a metà ogni piatto.
Puo' mai esser questa la Vita?
Puo' arrivare cosi' lontano un incubo dopo il risveglio?
Papa' smettila.Smettiamola.Finira' che rimarremo soli,in due.
Quale senso puo' avere questa lotta,se non l'autodistruzione?
Quale?
Sono convinto che una tregua sia ancora possibile.Basta volerla.
E se e' solo per il danaro che combattiamo,bè allora la
guerra, ci ha gia' vinto.

sabato 14 aprile 2007

Al Re, dagli occhi tristi.

La fortuna non c’entra.
La fortuna e’ solo la scusa che hanno i perdenti.
A volte mi chiedo che ne sia stato della mia età.Di quei tristi sedici anni che mi hanno insegnato solo ad aver paura delle persone.
Ora non ha piu’ nessun senso soffrire.Ormai sono ”grande” mi ripeto,ma non ci credo.
Non c’e’ limite alla sofferenza come non c’è età.
Si soffre anche a novant’anni, per quel che ne so io.
Ognuno a suo modo.
Ognuno a suo modo.
Cio’ che mi rattrista ora, e’ sapere che forse sono diventato troppo duro nei confronti della mia vita.
Mi chiedo in che modo possa insegnare l’amore ai miei figli, se non ne possiedo piu’ nemmeno per me.E’ l’effetto di tutte le sottrazioni avvenute nel mio cuore.

Ognuno a sottratto qualcosa.Ognuno ha con se’ un po’ di me.”Bravi” mi vien da dire.
Chiudo gli occhi ed immagino quelle enormi tavolate di persone, che da bambino allagavano le mie festa di grida e risate.
Dove siete finiti tutti?Avete trovato un altro tavolo e vi siete dimenticati di avvisarmi?
Possibile che tutte quelle carezze,tutti quei baci e quegli abbracci, possibile fossero tutte ipocrisie?
Quel bambino sono ancora io.Forse cambiato,ma pur sempre lo stesso.
Pur sempre io.
Il destino si incrocia con se’ stesso piu’ volte.Ed ogni volta perde il filo del discorso.Il destino e’ smemorato poiche’ non ricorda mai chi e’ stato buono e chi no.Cosi’ chi perde puo’ continuare a perdere per sempre.E chi vince ingiustamente,continuera’ a farlo.
A vincere, sempre.
Questa e’ la normalita’.Sono una persona normale e come tale vivo di stenti,di mancanze e di privazioni.Cio’ che non posseggo e cio’ che desidero.
Questo mi e’ stato imposto dai media che mi circondano.
Voglio tutto anche il superfluo,e provo invidia per chi gia’ possiede cio’ che io pretendo.
Sono un egoista.
Sono normale.
Come tutti.
Normale e’ lasciare che altri godano dei tuoi sacrifici.Che il proprio capo vada al mare a giugno, mentre tu sudi ed imprechi in ufficio.Come un cane.E’ lasciare che tua moglie si scopi un altro perche’ l’auto e’ piu’ costosa.
E’ vedere tua figlia, andare a letto con un perfetto imbecille solo perche’ non hai avuto il tempo di spiegarle che cio’ che ha di piu’ caro e’ racchiuso proprio in mezzo alle sue gambe.
Non deve essere sprecato cosi’.No,non deve.
Questo e’ essere normale.
Alzarsi e coricarsi.Poi rialzarsi e poi, ricoricarsi.
Tutto qui.
Nel mezzo la vita,che preferisci non ricordare,tanto domani e’ un altro giorno,magari andro’ al mare anch’io.

giovedì 12 aprile 2007

L'Alba,alla sua nascita.


Ho scoperto che t'amo.
Ho scoperto cosi',l'alba.L'ho vista nascere tra i tuoi occhi.
Ho scoperto che tremo, come rugiada al mattino.Sei tu la foglia che mi ha accolto.
Ho scoperto che t'amo.
Ho scoperto cosi', il fiore.L'ho visto germogliare, ed ho seguito il suo profumo fino a qui.
Ho scoperto che il sole t'ama assieme a me.
Ho scoperto che e' vero:l'amore sottrae volontà.
Come una foglia che spunta e vola via.
Amaro e' l'amore che nasce e si perde.
Ho scoperto che t'amo e non si può vedere soffrire chi s'ama.
Ho scoperto che t'amo,da quel momento,in quel mare,
sono annegato.

martedì 3 aprile 2007

Dedicato all' Uomo della Musica.


Ho fatto un viaggio.
Buio quanto basta per aver paura di non tornare piu’.
Sono stato via solo un attimo, ma per quelli che avevo attorno, e’ sembrato una vita.
Non ho potuto scegliere,ho solo trovato un posto e mi ci sono seduto.
Ho chiuso gli occhi e ho detto amen.
Si,ho detto amen.
Sapete e’ stata dura l’attesa.Ho atteso, atteso ed ancora atteso.Poi sono arrivati a prendermi su di un lettino verde e, mentre abbattevo le porte, dicevo amen.
Dicevo amen.
Pensavo di sapere tutto.Pensavo di conoscere ogni cosa, ed invece non sapevo proprio nulla.
Ho tremato senza sentir freddo, ed ho pianto perche’ forse c’era un addio a cui dar retta.
Non lo capii se non nel momento stesso in cui ero in viaggio.
Adesso sono vivo piu’ di prima, e ho capito che ogni battito del mio cuore e’ importante.
Ho ancora del tempo per dire amen.
Per dire amen.

lunedì 2 aprile 2007

Lunedi' zero.


Non ho piu' nulla da fare,se non illudermi che di cose,ne abbia ancora da sbrigare.

Resto in attesa,di me.

Che mi attivi.Che parta di nuovo,verso la mia prossima fermata.

So' di avere preso tutto.

Son certo di non aver dimenticato nulla,questa volta.

La mia piccola coscienza,ha pagato cio' che doveva per permettermi di ritornare a bordo.

Dalla stazione,ho gia' avuto il primo strillo.E' ora che io vada.

Mi volto.La sveglia e' la sola che mi attende sempre.

"Oggi e' Lunedi'",mi dice.


Seduto accanto,un uomo oggi ha ripreso a vivere.Una donna e' ufficialmente a dieta.Un'altra ancora,ha concluso il suo ciclo,laureandosi.

E' cosi' semplice scoprire il treno,il teatro,di qualcun altro.

Basta ascoltare.

Un altro strillo.Ora e' davvero,l'ora.

Il Lunedi' e' lo zero dal quale tutti si comincia.

Il Lunedi' e' quel treno in sosta,sul primo binario,pronto per ripartire.

Ah,se fosse gia' martedi'.



I Mesi trascorsi:

dentro le parole.

dentro le parole.

Lei non c"e" piu".

Fermate tutto. Che i sogni ritornino nei cassetti e le campane suonino a lutto. Che la luce venga meno e gli uccelli volino via. Lei non c’e’ piu’. Che i colori si spengano ed i rumori, mi assordino di silenzi. Che gli specchi smettano di riflettermi e le risa di rendermi felice. Lei non c’e’ piu’. Che importa.Tutti gli uomini si odino e che l’invidia regni Sovrana fra gli egoismi bambini. Basta con la bonta’ e le gentil gesta,basta. Tutto e’ vano. Lei non c’e’ piu’. Che le notti siano uguali ai giorni e I giorni uguali agli inverni freddi dai quali E’ impossibile ripararsi. Che le ore vuote non passino mai, fra i rami secchi dei miei Pensieri, e che la gente mi ignori. Lei non c’e’ piu’, lei non c’e’ piu’. E’ come morire , non piu’ vivere. Si e’ sospesi su un filo sottile. Lei non c’e’ piu’. Vi prego, che lacrime escano dai miei occhi come fiumi in piena, e lei vada via per sempre a cavallo di essi. Ora. Che i fiori appassiscano come la mia vita, e lumi si spengano ,lentamente,uno dopo l’altro, al mio passare. Lei non c’e’ piu’. Lei non c’e’ piu’.

dentro un viale.

dentro un viale.

Avra" cura di te

Quant’e’ triste aver rimpianti senza sapere perche’. E’ bastato talmente poco per mandarmi via,che adesso serve una vita per ricominciare. Quant’e’ triste, Scoprirmi felice della tua nuova vita ma sperare che non sia migliore Di me. Ma si’, Hai ragione tu, forse era giusto cosi’ Ma Dio quant’e’ dura da mandare giu’. Avra’ cura di te Ridera’ insieme a te Sara’ giusto lo so’, piu’ di quanto io non sia stato mai. Avra’ cura di te Sara’ forte per te Perche’ ora sei tu Si proprio tu Tutta la sua vita. Tutta la sua vita. Quant’e’ strano, Ricordare solo i momenti dolci E’ un po’ come volare Su quel prato di sogni Dove tu mi hai portato E abbandonato. Avra’ cura di te Ridera’ insieme a te Sara’ dolce lui si, sara’ buono vedrai come un angelo Avra’ cura di te giochera’ insieme a te coi cuscini in quel letto ora di spine per me. Nn mi resta che questo addio fra noi Ti lascio cosi’ con le parole che tu lasciasti a me. Abbi cura di te Fallo almeno per me Non lasciarlo andar via mai Quel gran cuore che in te E che non merito,io.